June – Giugno 25

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In 1671 the Italian astronomer and Jesuit Giovanni Riccioli died; a proponent of geocentrism, he entered the astronomical debate by rejecting the three main systems of the world current at the time (Ptolemaic, Copernican and Tychonic) and developing his own. One of the greatest astronomers of the seventeenth century, he also wrote a very important Geographia et Hydrographiareformata (1661), in twelve books. His works, in particular the Almagestum Novum (1651) and Astronomia reformata 1665), will constitute a vast and precious repertoire in which, at the beginning of each treatment, there is a diligent and precise enumeration of the results obtained by the scientists who had already deal with the subject. On the other hand, Riccioli’s contributions to observational astronomy are also notable. Thus in the Almagestum Novum, he gives for 1500 stars, observed by Hipparchus (190-125 BC), Brahe (1546-1601), Kepler (1571-1630) and by him, the positions reported at the equinox of 1700. Above all important are, for those times, Riccioli’s studies on the moon, in particular on libration, so poorly known by Hevelius (1611-1687), and his lunar drawings of his predecessors. He described 600 lunar spots and established their nomenclature, which, with some traces of the previous one of Hevelius, is still the same universally adopted today. Riccioli also glimpsed the ring of Saturn and recognized (1650) in Mizar the first example of a visual double star. He published, in 1651, Almagestum novum, astronomiam veterem novamque complectens, in two volumes, in which he included a lunar map, assigning names still in use to the lunar craters. All the leading astronomers who preceded him had a crater dedicated by him

Nel 1671 muore l’astronomo e gesuita italiano Giovanni Riccioli; fautore del geocentrismo, s’inserì nel dibattito astronomico rifiutando i tre principali sistemi del mondo correnti all’epoca (tolemaico, copernicano e ticonico) ed elaborandone uno proprio. Uno dei maggiori astronomi del XVII secolo, scrisse anche una importantissima Geographia et Hydrographiareformata (1661), in dodici libri. Le sue opere, in particolare l’Almagestum Novum (1651) e Astronomia reformata 1665), costituiranno un vasto e prezioso repertorio in cui, al principio di ogni trattazione, si trova una diligente e precisa enumerazione dei risultati ottenuti dagli scienziati che già si erano occupati dell’argomento. E d’altra parte sono anche notevoli i contributi del Riccioli all’astronomia di osservazione. Così nell’Almagestum Novum, egli dà per 1500 stelle, osservate da Ipparco (190-125 a.C.), Brahe (1546-1601), Kepler (1571-1630) e da lui, le posizioni riportate all’equinozio del 1700. Soprattutto importanti sono, per quei tempi, gli studi del Riccioli sulla luna, in particolare sulla librazione, così mal conosciuta da Hevelius (1611-1687), ed i suoi disegni lunari dei suoi precedessori. Egli descrisse 600 macchie lunari e ne stabilì la nomenclatura, che, con qualche traccia di quella anteriore dell’Hevelius, è quella stessa ancora oggi universalmente adottata. Il Riccioli intravide anche l’anello di Saturno e riconobbe (1650) in Mizar il primo esempio di stella doppia visuale. Ha pubblicato, nel 1651, Almagestum novum, astronomiam veterem novamque complectens, in due volumi, nel quale ha incluso una mappa lunare, assegnando ai crateri lunari nomi tuttora in uso. Tutti i principali astronomi che lo precedettero ebbero da lui la dedica di un cratere

Hermann Oberth @Alamy

Hermann Oberth, father of astronautics, was born in 1894. Influenced by reading Jules Verne’s books, especially From the Earth to the Moon and Around the Moon, Oberth built his first model rocket at age 14. In 1929 he launched KegeldĂĽse, his first liquid-fueled rocket. He made plans for a lunar exploration vehicle, a “lunar catapult,” and silencer systems for airplanes and helicopters. In 1960, back in the United States, he worked for Convair as a technical consultant on Atlas rockets. He also worked on energy sources, including a program for a wind farm capable of using jet streams.

Nel 1894 nasce Hermann Oberth, padre dell’astronautica. Influenzato dalle letture dei libri di Jules Verne, specialmente Dalla Terra alla Luna e Intorno alla Luna, Oberth costruì il suo primo modello di razzo a 14 anni. Nel 1929 lanciò Kegeldüse, il suo primo razzo a propellente liquido. Fece un progetto per un veicolo per l’esplorazione lunare, una “catapulta lunare” e sistemi silenziatori per aeroplani ed elicotteri. Nel 1960, nuovamente negli Stati Uniti, lavorò per la Convair come consulente tecnico dei razzi Atlas. Si occupò anche fonti di energia, compreso un programma per una centrale eolica in grado di utilizzare le correnti a getto.

In 1927 Arnold Wolfendale was born, a British astronomer, known for his studies on cosmic rays.

Nel 1927 nasce Arnold Wolfendale, astronomo britannico, noto per i suoi studi sui raggi cosmici. 

In 1928 Aleksej AlekseeviÄŤ Abrikosov was born who discovered the way in which the magnetic flux can penetrate inside a superconductor. The phenomenon, known as type II superconductivity, which accompanies the arrangement of flux lines, is known as the Abrikosov vortex.

Nel 1928 nasce Aleksej AlekseeviÄŤ Abrikosov che scoprì il modo in cui il flusso magnetico riesce a penetrare all’interno di un superconduttore. Il fenomeno, noto come superconduttivitĂ  di tipo II, che accompagna la disposizione delle linee di flusso, è noto come vortice di reticolo di Abrikosov. 

Galaxy of Andromeda
Walter Baade
Nucleus and stars – Andromeda panorama By ESA/Hubble, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37840610

In 1960 the astronomer Walter Baade (1893-1960) died, who in 1944, exploiting the blackout of Los Angeles due to the war, managed to make the most of the potential of the instrument of the Monte Palomar observatory, discovering in the galaxy of Andromeda (see photo) two stellar populations which he called Population I and Population II. The first is made up of gas, dust and young stars found in the spiral arms, while population II is made up of old stars located in the central part. In the color photos they are distinguished by their different colours; usually for the blue color of population I and reddish of population II. In 1952 he demonstrated that all previous determinations of galactic distances, calculated using the Cepheids, were significantly erroneous thanks to his discovery of the existence of another group of Cepheids, called RR Lyrae, with characteristics similar to the classical Cepheids but with a relation different period-brightness. Baade’s considerations led to a profound revision of galactic distances, forcing in some cases to double them.

Nel 1960 muore l’astronomo Walter Baade (1893-1960), che nel 1944, sfruttando l’oscuramento di Los Angeles a causa della guerra, riuscì a utilizzare al massimo le potenzialità dello strumento dell’osservatorio di Monte Palomar, scoprendo nella galassia di Andromeda (vedi foto) due popolazioni stellari che chiamò Popolazione I e Popolazione II. La prima è costituita da gas, polveri e stelle giovani che si trovano nei bracci a spirale, mentre la popolazione II è formata da stelle vecchie poste nella parte centrale. Nelle foto a colori esse si distinguono per il diverso colore; di solito per il colore blu della popolazione I e rossastro della popolazione II. Nel 1952 dimostrò che tutte le precedenti determinazioni delle distanze galattiche, calcolate utilizzando le Cefeidi, erano notevolmente errate in difetto grazie alla sua scoperta dell’esistenza di un altro gruppo di Cefeidi, dette RR Lyrae, con caratteristiche simili alle classiche Cefeidi ma con una relazione periodo-luminosità diversa. Le considerazioni di Baade portarono ad una profonda revisione delle distanze galattiche, costringendo in alcuni casi a raddoppiarle.

Text source: Wikipedia, Nasa

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