August – Agosto 3

🇬🇧 – 🇮🇹

@Hubble telescope

In 1596 the Dutch astronomer David Fabricius (student of Tycho Brahe) observed the brightness variations of Mira (Omicron Ceti), thus discovering the first variable star, giving the name to the class of Mira variables. Mira is a pulsating variable star 409 light-years away in the constellation Cetus and is the brightest of the periodic variables that disappear from view with the naked eye during part of their cycle.

Nel 1596 l’astronomo olandese David Fabricius (allievo di Tycho Brahe) osserva le variazioni di luminositĂ  di Mira (Omicron Ceti), scoprendo così la prima stella variabile dando il nome alla classe delle variabili Mira. Mira Ă¨ una stella variabile pulsante distante 409 anni luce nella costellazione della Balena ed è la piĂą luminosa tra le variabili periodiche che scompaiono alla vista a occhio nudo durante parte del loro ciclo.  

Coda di Mira A. Il 15 agosto 2007 esce sulla rivista Nature uno studio dell’Ă©quipe del prof. Christopher Martin del California Institute of Technology di Pasadena che descrive una coda di 13 anni luce composta di gas stellari prodotti negli ultimi 30.000 anni dalla stella. La coda è stata individuata grazie alle osservazioni del telescopio spaziale Galaxy Evolution Explorer (cortesia Wikipedia)

In 2000, discovery of asteroid 54509 YORP 2000 PH5, a near-Earth asteroid of the Apollo group which has an orbit characterized by a semi-major axis equal to 1.0059896 AU and an eccentricity of 0.2299674, inclined by 1.59948 ° with respect to the ecliptic. The name of the asteroid was chosen to celebrate the YORP effect which consists of all those factors which, in addition to the radiation of the heat absorbed by the sun, influence the variation of the rotation speed of small-sized bodies in the solar system, such as asteroids.

Nel 2000 scoperta dell’asteroide 54509 YORP 2000 PH5, un asteroide near-Earth del gruppo Apollo che presenta un’orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 1,0059896 UA e da un’eccentricità di 0,2299674, inclinata di 1,59948° rispetto all’eclittica. La denominazione dell’asteroide è stata scelta per celebrare l’effetto YORP che consiste in tutti quei fattori che, oltre all’irraggiamento del calore assorbito dal sole, influiscono sulla variazione della velocità di rotazione dei corpi di piccole dimensioni del sistema solare, come gli asteroidi.

@ NASA – Mercury from Messenger probe https://www.nasa.gov/history/messenger-from-setbacks-to-success/

In 2004, the Messenger probe was launched from Cape Canaveral (see graphic representation and photo) towards Mercury, 30 years after the last probe sent to the planet. The launch, scheduled for the day before, was postponed at the last minute due to tropical storm Alex. Scientific objectives: study of the chemical composition of Mercury’s surface, its geological history, the nature of its magnetic field, the size and characteristics of the nucleus, the nature of the exosphere and the magnetosphere. The primary mission lasted an Earth year, but this limit was largely exceeded for a total duration of over 4 years, ending on April 30, 2015 with the scheduled crash on the surface of Mercury. Messenger was the first probe to return to Mercury 35 years after the Mariner 10 probe, the last one to have studied the planet in 1975. The MESSENGER probe made a complete image of the planet for the first time.

Mission overview: https://www.nasa.gov/mission_pages/messenger/main/index.html

Nel 2004 lancio da Cape Canaveral della sonda Messenger (vedi rappresentazione grafica) alla volta di Mercurio, dopo 30 anni dall’ultima sonda inviata verso il pianeta. Il lancio, previsto per il giorno prima, viene rinviato all’ultimo momento a causa della tempesta tropicale Alex. Obiettivi scientifici: studio della composizione chimica della superficie di Mercurio, la sua storia geologica, la natura del suo campo magnetico, la dimensione e le caratteristiche del nucleo, la natura dell’esosfera e della magnetosfera. La missione primaria durò un anno terrestre, ma tale limite è stato ampiamente superato per una durata complessiva di oltre 4 anni, concludendosi il 30 aprile del 2015 con lo schianto programmato sulla superficie di Mercurio. Messenger è stata la prima sonda a tornare su Mercurio 35 anni dopo la sonda Mariner 10, l’ultima ad aver studiato il pianeta nel 1975. La sonda MESSENGER effettuò per la prima volta una ripresa completa del pianeta.

Sito ufficiale Nasa della missione: https://www.nasa.gov/mission_pages/messenger/main/index.html

To receive the Astronomy Bulletin Of the Day in your inbox, please put your email address on the contact form: https://abod.blog/contacts/

Per ricevere il bollettino per gli astronaviganti giornaliero nella tua posta elettronica, inserisci la tua mail nel form contatti: https://abod.blog/contacts/

Text and video source: Wikipedia, NASA, ESA

Sostieni anche tu Wikipedia

Google translate