🇬🇧 – 🇮🇹

In 1879 G. V. Schiaparelli discovered the Nyx Olympica of Mars which corresponded to a glow reminiscent of a snow-capped peak, to which he gave the name Nix Olympica, “Snow of Olympus”; it was in all probability carbon dioxide frozen on the 25 km high Olympus Mons (see photo taken by the US space probe Viking 1)
Nel 1879 G. V. Schiaparelli scopre la Nyx Olympica di Marte che corrisponde ad un bagliore che ricordava quello di una cima innevata, a cui dette il nome di Nix Olympica, “Neve dell’Olimpo”; si trattava con ogni probabilità di anidride carbonica ghiacciata sull’Olympus Mons alto 25 km (vedi foto ripresa dalla sonda spaziale statunitense Viking 1)


In 1970, the Soviet lunar probe Luna 17 was launched with Lunochod 1 on board (see photo), the first remotely controlled rover to land on another celestial body. After a first failed attempt, which ended with the destruction of the carrier and its cargo on 19 February 1969, Luna 17 was launched on 10 November 1970 at 14:44:01 UTC and after reaching a parking orbit, the last stage of the launcher (at 14:54 UTC) which set the probe on course for the Moon. After two correction maneuvers, carried out on November 12 and 14, the robot entered lunar orbit on November 15 at 22:00 UTC. The Lunochod missions were designed primarily for the exploration of the lunar surface, the collection of images and the study of other environmental parameters of the Moon. The original purpose of the robotic probes was to identify and study lunar areas suitable for landing and for the creation of lunar bases; Furthermore, it was foreseen that the probes had a radio beacon on board which was to simplify the moon landing operations of any vehicles with men on board. Originally the project envisaged the use of the rover by a cosmonaut in the event of failure of the main LK lander in order to reach the reserve one. In reality, after the landing of the Apollo Program missions and the subsequent cancellation of the similar Soviet project they were used only for the exploration of our satellite.
Nel 1970 lancio della sonda lunare sovietica Luna 17 con a bordo Lunochod 1 (vedi foto) il primo rover controllato a distanza ad atterrare su un altro corpo celeste. Dopo un primo tentativo fallito, terminato con la distruzione del vettore e del suo carico il 19 febbraio 1969, Luna 17 fu lanciata il 10 novembre 1970 alle 14:44:01 UTC e dopo aver raggiunto un’orbita di parcheggio, fu acceso l’ultimo stadio del vettore (alle 14:54 UTC) che pose la sonda sulla rotta per la Luna. Dopo due manovre di correzione, effettuate il 12 e il 14 novembre, il robot entrava in orbita lunare il 15 novembre alle 22:00 UTC Le missioni Lunochod furono progettate principalmente per l’esplorazione della superficie lunare, la raccolta di immagini e lo studio di altri parametri ambientali della Luna. Lo scopo originale delle sonde robotiche era quello di individuare e studiare delle aree lunari adatte per l’atterraggio e per la creazione di basi lunari; inoltre fu previsto che le sonde avessero a bordo un radiofaro che doveva semplificare le operazioni di allunaggio di eventuali veicoli con uomini a bordo. Originariamente il progetto prevedeva l’uso del rover da parte di un cosmonauta in caso di guasto del lander principale LK per poter raggiungere quello di riserva. In realtà, dopo lo sbarco delle missioni del Programma Apollo e la susseguente cancellazione dell’analogo progetto sovietico furono utilizzati solo per l’esplorazione del nostro satellite.

In 2013 acquiring scientific data from the US Lunar Atmosphere and Dust Environment Explorer (LADEE) probe.
Nel 2013 inizio acquisizione dati scientifici dalla sonda statunitense Lunar Atmosphere and Dust Environment Explorer (LADEE).
To receive the Astronomy Bulletin Of the Day in your inbox, please put your email address on the contact form: https://abod.blog/contacts/
Per ricevere il bollettino per gli astronaviganti giornaliero nella tua posta elettronica, inserisci la tua mail nel form contatti: https://abod.blog/contacts/
Text, images and video source: Wikipedia, NASA
Sostieni anche tu Wikipedia
Google translate
